black & white landscapes - BONACCORSO EDITORE

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BLACK & WHITE LANDSCAPES - di Gabriele Rodriquez


Ognuno di noi ha la propria storia, il proprio vissuto e, di conseguenza, interpreta lo stesso paesaggio / la stessa foto in maniera diversa. In molti possiamo dire che una foto ci piace ma le motivazioni sono diverse per ogni persona. A questo punto cosa posso dire oltre  che le foto che Gabriele propone mi piacciono e che qualcuna mi ha emozionato. Ovviamente la mia emozione è diversa dalla sua. Posso anche dire che qualcuna vorrei averla fatta io e questo, per me, è il massimo elogio possibile.

Antonio Guerreschi
Presidente della Sezione CAI di Verona
pp. 120 - 29,00 euro
ISBN 978-88-7440-322-6
Disponibilità immediata
€ 29.00
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Dove eravate nell'estate del 1968?
Propongo questa domanda per obbligarvi in qualche modo ad arrivare alla fine di questa pubblicazione dove troverete i motivi ovvero le risposte al perché di questo lavoro.
Ho sempre amato inconsciamente la Montagna, e me ne sono reso conto solo in questi ultimi anni dove la sua frequentazione è stata assidua e sistematica. Mi guardo i documentari su YouTube di eroiche scalate e di eroici Trekking sapendo che non riuscirò mai ad essere così "eroico" come i protagonisti.
Ma mi basta quello che faccio, alla fine si tratta di essere soddisfatti delle proprie capacità e possibilità, banalmente il segreto della felicità.
Negli anni, seguendo le tracce di un grandissimo Maestro della fotografia, Ansel Adams, ho avuto il privilegio di camminare su e giù per le nostre Montagne combinando la passione per l'avventura con quella della fotografia.
In questo modo ho accumulato un enorme database di immagini che ho selezionato per questa pubblicazione.
In realtà ci sarebbe stato posto ad altri panorami naturalistici ma ho preferito selezionare solo immagini di Montagna, proprio come il grande Ansel Adams.
ANDIAMO!
Andiamo! Si, andiamo. Ci accompagna in questo cammino temporale, materiale e spirituale un certo Gabriele ufficialmente di professione commercialista ma questo solo per mascherare la sua vera attività di viaggiatore e ricercatore di luoghi fisici e spirituali.
Il viaggio parte dalle terre che segnano la fine della pianura e l'inizio delle vette, vera meta ultima di questo percorso fotografico. E queste non potevano essere diverse da quelle dell'Altopiano della Lessinia.
Le radici territoriali aiutano non poco a creare un'empatia tra il fotografo e la fotogenia del paesaggio, ma questa situazione non sarebbe di per sé condizione sufficiente per ottenere degli scatti comunicativi. Come in tutti i campi la riuscita di un progetto, di un lavoro, è data quasi unicamente dal grado di amore, di passione che si sente e si è in grado di esprimere, e a Gabriele non difetta questa dote.
Le frequenti sue escursioni hanno fatto sì che queste lande nascondano ben poco all'occhio allenato a vedere di Gabriele.
Ma non si tratta solo di immortalare le caratteristiche malghe, compito questo alla portata di molti fotografi, l'autore va oltre alla ricerca dell'essenza di questi luoghi e di questa gente di montagna dalle antiche origini.
Non a caso l'immagine posta ad incipit dei vari capitoli risulta una perfetta sintesi del sentimento che ancor adesso è profondamente compenetrato in questa gente il cui Habitat è costituito da queste terre dal profilo dolcemente ondulato in cui le luci giocano a nascondino con le ombre.
Gabriele Rodriquez - Vive a Verona con la moglie e 3 figli. Docente di materie aziendali fino al 1997. Esercita la professione di Dottore Commercialista dal 1990. Prestato alla fotografia, fin dal 1977 questa è diventata un'attività che via via si è rivelata più che una passione, più che un semplice hobby. La fotografia ha riempito probabilmente un'area della propria vita culturale che gli studi seguiti hanno solo sfiorato. Al suo attivo la pubblicazione di 5 volumi stampati, dal reportage alla Mobile Art più estrema. Amante di reportage in genere e di viaggio nello specifico, da qualche anno si è dedicato alla fotografia creativa conosciuta come Mobile Art. L'uso del cellulare, per il fatto di averlo sempre addosso e per la sua semplicità di utilizzo consente di registrare le immagini in tempi e luoghi in modo immediato. Nell'ambito di una progettazione ampia, le immagini così registrate vengono poi rielaborate con particolari App su tablet o smartphone. Lo strumento, assieme alla penna capacitiva, diventa così una tela digitale sul quale fare scorrere le proprie fantasie o i propri fantasmi interiori, quasi fossero ossessioni visive che si trasformano in  creazioni che rispetto all'immagine di partenza hanno poco da spartire. Si discute molto se il prodotto finale sia ancora ascrivibile alla fotografia, vero è che il punto di partenza è sempre uno scatto impressionato su un sensore fotografico, poi per il resto è giusto che ognuno dia la propria lettura.
Come scritto da Giancarlo Beltrame, critico d'arte e cinematografico, in una prefazione ad uno dei libri presentati dall'autore: ..."Gabriele, senza più i limiti dettati dalla necessità della riproduzione del reale che ogni macchina fotografica ontologicamente contiene in sé, ha iniziato ad esplorare nuovi territori dell'immagine e dell'immaginario a partire sempre da uno scatto comunque fotografico. Diventano perlustrazioni che inevitabilmente conducono in spazi interiori. Quelle zone in cui si depositano le memorie, si stratificano i sogni e si scatenano le fantasie e ossessioni".
PRIMO PREMIO  all'IPPA AWARDS 2021sezione Panorama, concorso fotografico mondiale riservato alle fotografie fatte con iPhone.
TERZO PREMIO al TIFA 2021 (TOKYO INTERNATIONAL FOTO AWARDS) nella sez. FineArt.
DUE MENZIONI SPECIALI al FAPA 2022 a Londra (Fine Art Photography Awards)

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