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Claudio Maria Zattera
Profumo dolciastro di mirtilli
"...Fui folgorato, non pronunciai, non sopravvissi: quelli erano gli occhi che amavo! restituiti dall'arcobaleno dell'alba sul mondo, e Sarah era bella come un angelo, come il primo alato delle schiere di Dio di tutti; più bella di ogni creatura avessi mai veduto; più bella della più bella donna ritratta; più bella della più bella donna sognata. Non esisteva essere altrettanto amabile in nessuna città, in nessun anfratto della valle, sopra nessuna riva di fiume o in nessun porto di mare; e se anche fossi salito sul tempio più alto, sulla collina più alta, sulla montagna più alta; se anche fossi arrivato sulla stella più lontana dell'universo più lontano, se anche fossi arrivato ai limiti della creazione, se anche fossi arrivato dove nascono i bagliori verdi, non avrei trovato occhi più belli. Lei era bella come un'anima nel pensiero di Dio, lei era la beltà. La bellezza si desidera, la beltà si ama. Desiderare è superficiale, piacevole ed effimero; amare è cercare, trovarsi, fondere, volare più alto; scendere nel profondo; amare è vivere; amare è vivere con chi si sarebbe voluto sognare. Amare è amare Sarah..."
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Claudio Maria Zattera nasce a Verona. Perito industriale, frequenta la Scuola Militare Alpina di Aosta, divenendo sottufficiale degli Alpini. Nella vita civile, sposato, due figli, riceve l'incarico di dirigente della sicurezza sul lavoro nel settore ferroviario in cui è impiegato. Spinto dalla passione per la letteratura e la poesia, all'attività professionale affianca l'iscrizione alla Facoltà di Lettere dell'Università di Padova approfondendo lo studio degli autori classici e moderni. Partecipa attivamente alle iniziative di numerose associazioni culturali cittadine e nazionali, in particolare del Simposio Permanente dei Poeti Veronesi e della Rivista Anterem. Nel 2011 scrive il romanzo Dialogo ininterrotto (Storia di un Amore Veronese), edito da Bonaccorso Editore con Prefazione di Grazia Brunelli, dove racconta l'amore speciale, oltre l'esistenza, dei due protagonisti. Nel 2014 esce la raccolta di poesie Le poesie rincasano al tramonto, Albatros Editore.
Tra i premi più significativi si ricordano i seguenti:
Premio Internazionale di Poesia Città di Monza 2016: 2° classificato con la poesia inedita Appartengono a Dio 2016.
Accademia dei Bronzi di Catanzaro, Premio Alda Merini di Poesia VI Edizione 2017: Attestato e Targa di Merito per la poesia U-no.
Il Club degli autori-Premio Letterario Il Club dei Poeti 2018: 2° classificato con la poesia inedita Campo dei vivi, Novembre 2018.
Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti V Edizione - Seravezza 2019: Diploma d'Onore con Menzione d'Encomio per la poesia L'ultimo esistito.
Premio Lorenzo Montano XXXIV Edizione anno 2020: Segnalazione per la poesia inedita D'Inchiostro.
Nella XXXV Edizione anno 2021 dello stesso P.L.M.: Menzione d'onore (Con pubblicazione nel sito di Anterem all'interno di “Antologia poetica”) per la poesia inedita T'amo. |
ISBN 978-88-7440-307-3
Prefazione di Pino Stillo
Estratto
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Pietro Voci
Il tempo dei giorni dorati
"Ecco perché, un giorno d'estate del 1964 decisi di portare dalle Suore, da Madre Gioconda, la mia fidanzata, (ormai ufficiale) farle conoscere la Suora iperattiva, e poi, la bellezza di tutto l'Istituto. Lei ci accompagnava nelle varie stanze, dove abitò la Baronessa Scoppa, con la stanza da letto, dove un armadio (che ancora c'è) conteneva un carillon che, all'apertura dell'anta, emetteva una delicata melodia. Da molto tempo, però, quella melodia (una bella "Pastorale") non si sente più perché è venuto meno il contropeso di piombo, ed io stesso non l'ho mai sentita, ma mio padre sì, e me ne parlava. Mi diceva che, al tempo della seconda guerra mondiale, quel piombo fu trasformato, dalla Divina Provvidenza, in cibo per le Suore e le Orfanelle. Quell'armadio mutilato testimonia come fosse difficile la vita in quel periodo:...
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Pietro Voci nasce a Sant'Andrea Apostolo dello Jonio nel luglio del 1940, quando era appena iniziata la seconda guerra mondiale. Trascorre il dopoguerra in spensieratezza, circondato da tanti amici con i quali frequenta l'oratorio, dove si svolgevano molte attività e dove è sempre stato un punto di riferimento per tutti. Segue le orme del padre in falegnameria e, nel tempo libero disegna e dipinge da autodidatta e coltiva molteplici interessi, dal cinema alla musica. Nel 1966 si trasferisce a Roma dove si sposa felicemente e dove riesce anche a coronare un sogno che inseguiva da tempo: conseguire a 34 anni la maturità al Liceo Artistico, nel 1974. Frequenta successivamente anche i primi due anni della facoltà di architettura all'università La Sapienza di Roma. Non smette mai di dipingere con una tecnica originale e unica. Nel 1980 allestisce una mostra personale delle sue opere dove ottiene un lusinghiero successo dalla critica. Dal 2003 si dedica, oltre che alla pittura, alla scrittura di racconti legati ai ricordi di vita della sua giovinezza e, nel 2009 partecipa con uno di questi alla "X Edizione del premio letterario città di Sant’Andrea Jonio" venendo premiato dalla giuria. Pubblica questo libro di racconti nel 2021 a grande richiesta della comunità di Sant'Andrea, poiché viene considerato da molti la memoria storica del paese.
"Pietro Voci con una prosa leggera e diretta delinea i ricordi propri e quelli della comunità di provenienza, appunto di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, con autentica e sincera vivacità. Colpiscono molto gli episodi singolari e le particolarità dei paesani che descrivono valori ed abitudini antiche, ma vicine al cuore, che forse nel tran tran quotidiano moderno si stanno perdendo. Episodi curiosi che si mescolano e compongono il puzzle della vita quotidiana di un piccolo paese calabrese con un realismo degno dei più grandi classici. Una comunità analizzata nei più profondi spaccati di vita e nei suoi umori più intimi. Questi brevi racconti hanno un sapore antico, ma quei gesti, questi uomini, queste donne, sono i gesti, gli uomini, le donne di sempre... Storie di un paese che è cambiato, raccontate con spirito d'osservazione, e in grado di cogliere il nostro quotidiano attraverso fatti realmente accaduti. Storie che a volte fanno sorridere, ma soprattutto storie che fanno riflettere. Attraverso la lettura di questi racconti i più anziani avranno modo di ritrovare ricordi ormai persi nei meandri della memoria, mentre i giovani avranno modo di rendersi conto delle tradizioni e dei luoghi che hanno dato i natali ai propri congiunti, valorizzando così la storia locale per preservarne la memoria. Un sincero grazie a Pietro Voci per questo suo libro utile".
Pino Stillo
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ISBN 978-88-7440-302-8
Presentazione di Francesco Landi
Prefazione di Renato Scavino
Estratto
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Federica Casasole
Tienimi per mano
(... la mia storia con il Covid)
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Federica Casasole è nata a Savigliano, in provincia di Cuneo, dove vive tuttora. Dopo la maturità classica ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e il Diploma di specializzazione "Nelle professioni legali". E' dottore di ricerca in Procedura penale e per dieci anni ha lavorato presso l'Università di Torino, pubblicando diversi articoli in riviste giuridiche e la monografia "Le indagini scientifiche nel procedimento penale". Dal 2006 è avvocato e da alcuni anni è docente nella scuola secondaria di secondo grado. E' sposata con Vincenzo e ha due bambini: Stefano e Beatrice. Ama viaggiare, crede molto nella famiglia, nell'amicizia e nei valori della Giustizia e della Legalità. E' fermamente convinta che occorra promuovere l'educazione alla Legalità nelle scuole e ha posto in essere dei progetti con la Scuola primaria a tal fine. Tienimi per mano è una finestra sulla sua vita, aperta in un momento difficile a causa della sofferenza provocata dal Covid, che l'ha costretta a casa per sette lunghi mesi. A quarant'anni continua a sognare e a inseguire i suoi sogni con grande entusiasmo. Il suo motto è "Punta sempre alla Luna, mal che vada avrai camminato tra le Stelle".
"Dal 9 marzo 2020 anche la mia vita di medico e quella dei miei colleghi non è stata più la stessa. Dalla sera alla mattina abbiamo mescolato tutte le nostre equipe e trasformato i nostri in "reparti COVID-19". Senza libretto di istruzioni (in quel momento c'erano pochissime e confuse informazioni scientifiche sulla diagnosi e sul trattamento del COVID-19), ma con quella voglia di capire ed aiutare che rappresenta da sempre l'essenza stessa del nostro mestiere.[...]
Abbiamo avuto il privilegio di poter riqualificare la condivisione del percorso di cura: insieme medico e paziente, dalla stessa parte, per stanare una nuova malattia e fronteggiare la paura. In questa ottica il diario di Federica Casasole è una sorta di "memoria" speculare all'esperienza di noi medici. Queste meravigliose e commoventi pagine rappresentano un forte inno a ritrovare il senso più profondo della condivisione che rappresenta il valore aggiunto delle nostre vite e che la pandemia ci ha tolto in maniera silenziosamente assordante".
Francesco Landi
"...Federica Casasole narra la storia del suo coronavirus come una cronaca di guerra. Il nemico l'ha aggredita con eccezionale asprezza. Questo spiega come il periodo "covidoso" si sia protratto oltre i limiti della normale malattia e sia stato necessario ricorrere alle cure - del resto eccellenti - del Centro medico post Covid dell'Ospedale Gemelli di Roma, diretto dal prof. Landi. Ricorda il giorno dell'aggressione improvvisa, che coincise con quello, per lei importante, del suo "compleanno come avvocato", l'impatto con la vita di ogni giorno di cui ha sconvolto l'iter abituale, e la sua reazione lucida e determinata, finalizzata a sconfiggere l'aggressore con le "armi innate", cioè con le risorse interiori cooperanti con le cure mediche.
La mossa vincente è stata quella di prendere carta e penna e "imbrattare d'inchiostro i fogli candidi", come scrive l'autrice con eleganza e umiltà...".
Renato Scavino
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ISBN 978-88-7440-301-1
Prefazione di Marco Ongaro
Estratto
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Andrea Bennardo - Lara Berardo - Silvia Carcereri de Prati - Riccardo Cellini - Monica Do Amaral - Silvana Ferraris - Diego Parolini - Carlotta Pilla - Simona Strugar - Mariangela Tarì - Pierluigi Tezza
Ti vedo
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"...Il romanzo collettivo degli allievi del Secondo Livello di Scrittura Creativa della Scuola di Teatro del Teatro Nuovo di Verona si intrufola nello spazio lasciato aperto per un istante dal messaggio in entrata e cerca di guardarci dentro aiutandosi con il classico piede che impedisce di richiudere la porta. Si tratti di mera elettronica, di autosuggestione, delirio o sapienza, si tratti di intelligenza naturale o artificiale, di destino o scrittura sacra, un'entità o un processore, un'assemblea divina o le maglie insondabili del caso, c'è un dispaccio che arriva o si crede arrivi dal regno dei fraintendimenti senza fine:...
Marco Ongaro
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ISBN 978-88-7440-297-7
Prefazione di Andrea Monda
Estratto
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Raffaella Grasso
Esercizio di sguardi
"La pandemia ha messo a nudo i miei difetti e ha sollecitato le mie potenzialità: ho allenato lo sguardo al sorriso cercando nuovi alfabeti per mantenere relazioni. Uno di questi giorni voglio scrivere una lettera d'amore. E' da Natale che non lo faccio. Le parole seminano futuro e la parola crea contatti e l'ascolto è il luogo del passaggio, del transito tra me e te - te e me".
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Nata a Genova, vivo a Roma.
Qualcosa su di me, in percentuale variabile, è racchiuso in ogni Rapsodia.
Qualcuno mi ha già letta in:
Passaggi al centro, Arion Edizioni, Roma 2004
Sconfinando, Bonaccorso Editore, Verona 2007. Prefazione di Mariangela Bastico
A piccole dosi, Bonaccorso Editore, Verona 2010. Prefazione di Antonio Seracini
Alle canzoni, alle perle, alle spine, Gangemi Editore, Roma 2013
Lungo il Colle (Storia, storie, fatti, misfatti, odori e sapori di Collelungo Sabino), scritto con Luigi Filippi, Gangemi Editore, Roma 2014
Racconti 1993-2007, Bonaccorso Editore, Verona 2014. Prefazione di Roberto Falcone
Trame e Tele (Storie di prigioni, nascondimenti e ribellioni),
scritto con Sergio Poli, Gangemi Editore, Roma 2016.
In AA.VV di ScrittoMisto, Se una notte d'inverno in libreria, Palombi Editore, Roma 2019
In AA.VV. Racconti in libertà dall’Inferno a ScrittoMisto, Dante, versi in fuga, Palombi Editore, Roma 2020.
Vincitrice dei concorsi letterari:
"Accendiamo una stella", Comune di Castelnuovo di Porto (Roma 2017) per il racconto breve: L'ombra della luce;
"In poche parole", Associazione Culturale Igea (Roma 2019), per la sezione racconto a tema libero: In poche parole.
"Il taglio narrativo, come ho avuto modo di precisare anche in altri contesti, è oggi uno dei più efficaci per raccontare e raccontarsi perché lo sguardo sul mondo non può prescindere dalla propria visione personale.
Sappiamo che il male non possiamo umanamente spiegarlo, ma possiamo provare a raccontarlo. E' quanto ha fatto Raffaella Grasso, come lei stessa scrive "nella consapevolezza di vivere un periodo eccezionale a causa della pandemia da Covid 19"...
...Si conferma anche in quest'ultimo libro dell'Autrice la sua ricerca di agire forme narrative composite - che si annodano e, appunto, si tengono - per esprimere con parole efficaci realtà complesse...".
Andrea Monda
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Luigi Marastoni
Il venditore di incipit
Del tutto a proprio agio nella sala affollata Gregorio Górriz esordì con un sorriso sfumato di ironia: - A rischio di compromettere il mio buon nome di venditore di incipit voglio introdurre la comunicazione in modo niente affatto sorprendente, confermando il principio che nella famiglia del calzolaio si portano le scarpe rotte. - Lo disse guardando verso il pubblico con naturalezza, per dare l'impressione che la metafora gli fosse spuntata sulle labbra in quel preciso momento anziché averla considerata tra varie alternative come la più appropriata per la circostanza. Il particolare non era sfuggito a chi conosceva bene la sua produzione di aforismi: la regola che l'improvvisazione dovesse essere preparata per tempo e con grande cura era stata da lui formulata diversi anni prima, ma presso la maggior parte dei presenti l'effetto fu assicurato.
Il presidente, che prima di dargli la parola aveva aperto la seduta con un laconico "buon pomeriggio a tutti", lo interruppe con un fare che sulle prime sembrò incoraggiante: - Non si preoccupi. Non ne facciamo una questione di stile - disse, assumendo subito dopo un tono perentorio: - Vada avanti, prosegua. Qui non è in discussione la sua capacità creativa. Lei è qui come persona informata di fatti e persone. Per ora - aggiunse dopo una pausa appena percettibile, abbassando la voce in modo vagamente minaccioso. E chiarì: - Lei è invitato a dire quello che sa, e nient’altro…
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E' proprio nella scrittura che si può trovare il filo conduttore dei diversi interessi coltivati lungo il suo percorso esistenziale dall'Autore, il veronese Luigi Marastoni.
Durante gli studi universitari - in Economia e Giornalismo - il giovane Marastoni fonda e dirige Il Rengo, un piccolo giornale con la grande missione di promuovere il ruolo della popolazione studentesca nel momento cruciale dell'istituzione dell'Ateneo scaligero. Dopo la laurea vive una breve esperienza accademica in materia di Politica Economica, supportata da una borsa di studio ministeriale. Il commiato dal mondo universitario è accompagnato da un caustico pamphlet - Obiettivo 30 e lode - con il quale, con l'aria di suggerire agli studenti i segreti per brillare agli esami, muove una pungente critica alla vita accademica, alle sue regole, alle leggi non scritte che la dominano.
Poi viene il tempo degli impegni professionali, che richiedono al nostro Autore di estendere le proprie competenze al campo della psicologia manageriale. Per diversi anni ricopre un ruolo dirigenziale in un Gruppo multinazionale, operando nell'area dello sviluppo delle risorse umane, ciò che comporta anche la direzione dell'House Organ. Quindi si dedica alla consulenza nell'ambito dello sviluppo organizzativo e della formazione manageriale. Espone le sue idee in materia in due saggi pubblicati da Franco Angeli: Integrazione Creativa (Milano, 2000) ed Essere manager (Milano, 2005).
Da sempre appassionato di cultura spagnola, con Forma & Comunicazione pubblica Il manager torero (Roma, 1990), in cui esplora il mondo delle corride assumendolo come metafora delle dinamiche di gruppo nelle organizzazioni: il leader come torero, il gruppo in riunione come toro da domare e valorizzare. Nel 2016 pubblica Le notti fredde del poeta (Bonaccorso Editore) un suo commosso omaggio al mitico Federico García Lorca nell'ottantesimo anniversario della fucilazione.
A ispirare un altro filone di attività pubblicistica è il tributo dell'Autore alla veronesità. Abbandonata la produzione poetica in lingua veronese degli anni giovanili - che gli ha meritato, tra gli altri, il premio Berto Barbarani nel 1972 - sta lavorando al progetto Fantasie veronesi per un anno, che prevede due brevi romanzi di stagione e il racconto di una giornata fuori dal tempo.
Con Il venditore di incipit inaugura una scrittura di pura invenzione, del tutto sganciata da motivi di circostanza e che proprio per questo esprime al meglio la sua originalità creativa. E promette di convolgere lo stesso protagonista in nuove altre vicende.
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