ISBN 978-88-7440-323-3
Prefazione di Alberto Bagnani
Estratto
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Bellini Anna, medico veronese, scrive, dipinge, recita. Racconta storie, adoperando le arti magiche che ha a disposizione e con l'aiuto delle storie cura la gente.
Brunelli Sabrina, nata a Verona nel 1972. Autrice di due libri su resilienza e cambiamento e protagonista del fumetto tutto in giallo della Cipi.
Camiletti Letizia, di Vigasio. Diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Illustratrice e organizzatrice di laboratori d'arte per bambini. Lavora nella scuola con i bambini disabili.
Corsi Erna è autrice, curatrice, illustratrice e graphic designer. I suoi racconti sono presenti in varie raccolte. Collabora con i giornali VeronaIn e L'altro femminile.
Costa Gianna, nata a Sona nel 1949, vive a Villafranca di Verona. Autrice di Africa dolceamara, vita vissuta e di tre libri di poesie. Ama viaggiare.
D'Amico Alessandra, nata in Sicilia nel 1980, vive a Verona dal 2003. Insegnante di Lettere e Arteterapeuta. Dipinge da sempre.
Franchi Alberto è nato e vive a Verona. Dal 1986 è medico veterinario libero professionista. Ha pubblicato cinque romanzi: la quadrilogia de La saga di Diana e Wolfgang e Zanne!
Ginocchio Sabrina nata a Chiavari (GE) nel 1975. Vive in provincia di Verona. Lettrice e autrice di libri per l'infanzia.
Iovino Gianfranco nato a Roma nel '65, oggi vive a Verona. Giornalista e scrittore, ha pubblicato cinque romanzi.
La Rosa Ketty nata a Catania nel 1973. Vive a Verona. Docente, poetessa pittrice, illustratrice. Autrice di libri per bambini e di poesia. Ha pubblicato 5 libri.
Leviani Greta nasce nel 2000. Scrive e pubblica in giovane età due raccolte poetiche. Ama lo stile ermetico.
Magagna Brunella nata a Verona nel 1951 dove risiede. Si diletta a scrivere poesie in italiano e vernacolo.
Merlo Alverio nato e vive a Verona. Poeta e storico del carnevale, autore di quattro libri di poesie e due sul carnevale.
Mezzari Chiara è nata nel 1981. Fisioterapista, osteopata, mamma di due bimbi e autrice di 2 libri per l'infanzia.
Vive a Verona, ama infinitamente il mare.
Pavan Eva Serena, nata a Isola della Scala, vive a Verona. Ha pubblicato numerosi romanzi per bambini e una raccolta di poesie per adolescenti.
Peretti Paola, nata nel 1986, vive a Verona ed è insegnante e scrittrice di narrativa per ragazzi e adulti. Tre libri pubblicati.
Pigozzi Elena è nata e vive a Verona, ha scritto romanzi, libri d'umorismo, saggi e testi teatrali per diversi editori.
Rebuzzi Alberto "Bebo" nato e vive a Suzzara (MN) dal '52. Autore di libri Gialli per adulti e di racconti per bambini.
Ronconi Micaela, autrice del romanzo noir Blu imperfetto, vive a Verona con la propria famiglia. Nata nel 1974, coltiva la sua passione per la scrittura dall'infanzia.
Seracini Antonio. Autore di 14 opere, suddivise in tre libri di racconti, un romanzo e dieci di poesia. Nato ad Antonimina nel 1953, vive a Verona dal 1973. Per passione, fa anche l'editore.
Sguazzabia Luciana nata a Verona nel 1971. Vive in provincia di Verona. Ama dipingere e scrivere. Ha pubblicato tre libri illustrati e bilingue per l'infanzia.
Sidari Manuela, nata a Sondrio nel 1964, vive in provincia di Verona. Pittrice, ha partecipato a varie iniziative culturali riscuotendo successo di critica.
Strapparava Giada, classe 1994. Appassionata di lettura e psicologia criminale. Il suo ultimo romanzo Nati Controluce Bertoni Editore.
Trotti Flavio, nato a Roma nel 1962, vive a Verona. Si è laureato in fisica. Ha pubblicato 2 romanzi.
Uberti Anna nasce e vive a Verona. E' autrice di poesie e testi di narrativa. |
ISBN 978-88-7440-321-9
Prefazione di Grazia Brunelli
Estratto
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Arnaldo Baschirotto
Racconti in bottiglia
"...- Non lo farò più...
- Che cosa?
- Voglio studiare...
- Sì?
- Farti contento...
Martino pensava che quelle parole fossero una buona cosa in bocca ad un figlio. Allora tese la mano a prendere quella di Geppe che era tenera e scompariva, nascosta, perché la sua era una mano più grande, di padre, che doveva proteggere e aiutare.
Geppe, stordito dal fatto che in una sola mattinata accadessero così tanti miracoli si portò alle labbra la mano del padre.
Senonché, tra chiacchiere e giri di giostra, se ne era andata più di mezz'ora e, della borsa del Direttore, Martino se ne ricordò soltanto quando vide quella del figlio battere sul suo fondoschiena. Rimase per un attimo preoccupato e perplesso, poi sbottò:
- Al diavolo il Direttore Generale! Dovrà aspettare, perché mio figlio è più importante!..."
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Arnaldo Baschirotto è nato a Cadidavid nel 1932. Ha fatto studi classici. Ha lavorato presso la Mondadori per trent'anni raggiungendo la qualifica di direttore centrale commerciale, mansione che l'ha portato ad esperienze operative in tutta Europa e nel Medio Oriente.
Raggiunta la pensione ha operato come consulente commerciale per tre anni presso la Ilte di Torino e per due anni presso Il Resto del Carlino a Bologna.
Negli anni giovanili ha vinto due concorsi regionali per la novellistica ed ha collaborato con giornali cittadini.
Ritornato all'antico amore per la letteratura ha pubblicato due romanzi con Bonaccorso Editore: Farfalle e fortini (2011) e Davai! Avanti! (2014).
"Il libro Racconti in bottiglia di Arnaldo Baschirotto raccoglie otto racconti. Il titolo prende spunto dalla narrazione del primo racconto presentato, appunto, con l'omonimo nome dove la celebrazione del topos letterario del viaggio in bottiglia tra maree e spiagge viene reinterpretato dall'Autore in modo nuovo: il viaggio è il cammino dell'intera vita e nella bottiglia non c'è solo una lettera come un'istantanea rappresentazione del sé, ma sono presenti magicamente i sapori, gli odori, i suoni della vita intera dell'umanità colta nel suo gravoso vivere quotidiano. Ogni racconto dipinge un quadro dell'esistenza...".
Grazia Brunelli
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Renato Roberto Pancallo
Il tallo di terracotta
"... Se io e Vittorio fossimo stati diversi, incapaci di tendere una mano a chi deve essere sostenuto, tu saresti ancora nel carcere minorile a scontare la tua pena; saresti entrato in un circuito da cui si esce malconci, se non morti. Avresti avuto un avvenire angosciante e la tua vita avrebbe conosciuto solo amarezza".
"E' vero, penso sia proprio così, è la realtà dei fatti! Sono sicuro che sarei cresciuto velocemente in altezza, ma avrei scalato i gradini del crimine con altrettanta rapidità. Non c'era un modo per fermarmi".
"Tu hai delle potenzialità incredibili, capisci con facilità i momenti, leggi gli stati d'animo delle persone e sai rapportarti con grande maestria sia in famiglia che con gli estranei. Devo dire che in questo la strada ti ha insegnato tanto. Poi a tutto ci dobbiamo aggiungere la capacità di assimilare ogni sorta di lezione, da quella didattica che ti impartisce la scuola a quella di vita che ti offrono familiari, amici e compagni. Avevi solo bisogno di vivere in un ambiente sereno..."
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Renato Roberto Pancallo è nato a Locri nel 1955 e vive a Siderno. Si è diplomato presso il Liceo Classico "Ivo Oliveti" di Locri e ha poi conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Bologna nel 1981.
Nel 2000 ha pubblicato il romanzo Il paese delle lucertole (Pellegrini editore) col quale ha vinto il Primo Premio del Rhegium Juli; nel 2004, sempre con Pellegrini editore esce La luce delle mezzetinte, romanzo premiato da Il Ramoscello d'Ulivo; nel 2019 con lo stesso editore dei due precedenti esce il suo terzo romanzo: Il testamento di palazzo Fragalà, che ha l'onore della trasposizione teatrale sotto la regia di Vincenzo Muià. |
ISBN 978-88-7440-314-1
Prefazione di Mons. Lucio Angelo M. Renna
Introduzione di Renato Scavino
Presentazione di Elisabetta Di Iaconi
Estratto
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Norina Serpente Berritto
La strada percorsa dalla rugiada
Fiabe per tutti
"... Nella valle di Rur vivevano in un tempo lontano tanti gnomi. Essi - invisibili, miti, umili e lieti - si adoperavano continuamente a creare la gioia degli uomini. Lo facevano di notte, in silenzio. Quando si accorgevano che qualcuno, al tramonto, dopo aver tanto lavorato, si asciugava con il dorso della mano il sudore e respirava a fatica, intervenivano..."
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Norina Serpente Berritto è nata a Canzano, in provincia di Teramo, nel 1940, ma risiede attualmente a Roma, dove ha svolto attività d'insegnante.
Presente, con poesie e racconti, in diverse riviste e antologie, fra cui "L'altro Novecento" (Vol. IV e V) di Vittoriano Esposito, ha pubblicato il volume di poesie Il falò delle ginestre (2000) con la casa editrice Fermenti di Roma, il volume di racconti Nel giardino del tempo (2001) con l'Istituto Italiano di Cultura di Napoli, il volume di racconti Sentieri di luce (Vita segreta di Gesù) con "L'Artistica" di Savigliano (Cuneo). Con Bonaccorso Editore ha pubblicato Santa Francesca Cabrini (Saggistica) 2004, e con tale opera ha vinto il Primo Premio Internazionale per la saggistica "La voce dell'emigrante 2005", Pratola Peligna (L’Aquila), Mi chiamo Francesco (Romanzo) (2009) e Ali (Romanzo) (2015).
"Con La strada percorsa dalla rugiada l'autrice, Norina Serpente Berritto, ha sollecitato una domanda la cui risposta è alquanto difficile: è più reale il mondo reale o il mondo delle favole? Col suo periodare poetico radiante di profonda interiorità, lei ha raccontato "fiabe per tutti", grandi e piccini...".
Mons. Lucio Angelo M. Renna
"Il mondo magico delle fiabe attira la mente verso i variopinti giardini della fantasia, o la solleva verso i cieli più alti, raggiungibili solo con ali di bimbo o con quelle dei puri di cuore...".
Renato Scavino
"...Il linguaggio fiorito è quello che ben conosciamo di Norina poetessa: lo stesso ricamo lessicale, la stessa levità che rende il testo impalpabile come un velo prezioso...".
Elisabetta Di Iaconi
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Luciano Rognini
La congiura
Indagine su un re scomparso:
Luigi XVII
"... Da quando riaprendo gli occhi dopo il suo lungo torpore e degenza l'aveva riveduta, gli capitava di pensarla spesso. L'aveva lasciata fanciulla per seguire la Grande Armata e al ritorno le era apparsa sbocciata in una bella e attraente giovane donna. Talvolta si accorgeva che lei lo fissava con quei bellissimi occhi dolcemente e non più da amica. Come sarebbe stato bello poter stringerla tra le braccia, baciarla e sentire aderire al suo corpo quelle curve deliziose.
Dominato da tali idee, si accorse che la caccia passava in sott'ordine, non lo interessava ormai più e vagò a lungo nella boscaglia in preda a quelle riflessioni.
Fra le altre cose decise di recarsi a Parigi e dare gli ultimi esami alla Sorbona ottenendo finalmente la laurea. Aveva sempre apprezzato il diritto..."
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Luciano Rognini è nato da padre di antica famiglia veronese a Torrebelvicino (Vicenza) e vive nella città scaligera.
Si occupa di storia dell'Arte e della Musica della sua città (Verona, di conseguenza) con particolare riguardo alla ricerca su documenti in base ai quali ha riportato all'attenzione degli studiosi numerosi artisti del passato dimenticati o sconosciuti.
E' membro delle Accademie veronesi G. Cignaroli e Agricoltura Scienze e Lettere, e di quella Olubrense in Liguria.
Sotto la direzione di Licisco Magagnato e Lanfranco Franzoni ha partecipato alla stesura di cataloghi di mostre artistiche organizzate da musei civici (anni 1974, 1978, 1979, 1986, 1988).
Ha collaborato al Dizionario Biografico degli Italiani dell'Enciclopedia italiana Fond. E. Treccani, vol. 56°, Roma 2001. Partecipa tuttora con saggi a numerose riviste culturali: Studi Storici L. Simeoni, Atti e Memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, Verona Illustrata, Annuario Storico Zenoniano, Annuario Storico della Valpolicella, istituzione culturale questa di cui è socio fondatore, Quaderni per la Storia dell'Università di Padova, Quaderni Culturali Caprinesi.
Ha partecipato con suoi studi ad alcuni volumi editi dalla Banca Popolare di Verona: Maestri della Pittura Veronese (1974), La Musica a Verona (1976), Chiese e monasteri a Verona (1980) e nel Veronese (1981), Il Paesaggio agrario nella pittura e nelle mappe (1982).
Sue consulenze sono state richieste dal Victoria and Albert Museum di Londra, dal Metropolitan Museum di New York, dall'Università dell'Oklahoma (U.S.A.).
Fra le pubblicazioni più significative si ricordano: Tarsie e intagli di fra Giovanni da Verona a S. Maria in Organo (1985) che ha ottenuto un lusinghiero successo anche internazionale; Il monastero di Sezano in Valpantena (2000); S. Maria di Nazareth di Verona. Nella storia, nella poesia, nell'arte (2002); La chiesa di S. Maria in Organo. Guida storico-artistica (2002); Palazzo rosso. La Villa Bevilacqua Lazise Cometti, un gioiello della Valpantena (con M. Pasa) 2006; La Madonna Assunta di Gianbettino Cignaroli per il monastero di S. Elisabetta di Verona, 2007; La sagrestia di S. Maria in Organo, 2007; S. Maria Nascente di Sorgà. La storia, l'arte, il restauro, 2008. La chiesa di S. Zeno in Oratorio. Guida storico-artistica, 4° ed. Verona 2015; Governanti di Verona. Figure istituzionali che hanno guidato la città dall'età romana ad oggi, Verona 2015; Il monastero di Santa Maria in Organo di Verona e sue dipendenze, Verona 2020. Coltiva notevole attenzione per la storia tardoromana e bizantina: Presenze bizantine a Verona e veronesi nell'Impero d’Oriente in Per Alberto Piazzi (1988).
Ha collaborato con Il Giornale di Giulietta (trimestrale) di Giulio Tamassia.
Con Bonaccorso Editore ha pubblicato i romanzi: Come Giulietta, 2005, Il falco e l'aquila, 2009 e Bretagna Inquieta, 2015. |
ISBN 978-88-7440-315-8
Prefazione di Giuseppe Goisis
Estratto
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Andreina Corso
Nati in sostituzione
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Andreina Corso
Sono una donna veneziana, in questo momento con i miei settantacinque anni legati alla scrittura, sono una donna, in fondo, una donna e basta. Una donna che fatica a parlare di sé, della sua vita, della sua esistenza, sapendo che essa è simile ad altre vite, che la sua storia assomiglia a quella di infinite altre esistenze. E allora, perché parlare di me? Preferisco farmi schiva e non dimenticare la lezione di Carlo Emilio Gadda su quell'Odioso Io. "Chi dice «io» parla, magari senza saperlo, di qualcun altro, di un estraneo, di uno sconosciuto destinato a restare tale, sempre e comunque". Vale il motto rimbaldiano: «Je est un autre». "Io è un altro". E quindi, chi è questa donna che scrive? Le sue parole, i personaggi di Nati in sostituzione?, anche lei è nata in sostituzione? Forse in sostituzione della sua città, Venezia, sorella di luce e di pianto che ha dovuto lasciare?
Affido alla lettura di queste pagine, all'incontro con gli esseri umani che le animano, la nostra conoscenza, ben sapendo che le nostre vite, oggi piegate dall’orrore della guerra, nulla possono di fronte alla violenza e alla morte...
"Singolare narrazione quella che ci propone Andreina Corso in questo suo libro, l'ultimo di una serie di pubblicazioni sempre più concentrate e ispirate, che orientano i nostri pensieri sul destino dell'umano, sui suoi patimenti e le sventure che lo colpiscono.
Di libro in libro, la cura per l'impianto narrativo e l'attenzione ad ogni parola si affinano, entrando in consonanza con il clima di Apocalisse che stiamo vivendo: prima una drammatica dissociazione dalla natura, una rottura del legame nuziale che ci avvince ad essa; poi l'esplodere di una pandemia di cui conosciamo probabilmente, in questi giorni, la quinta ondata; infine, il conflagrare di una guerra che sembra aver sede in "Absurdistan", nel paese di una crudele insensatezza, che insanguina una delle terre più feconde del "nostro" infelice pianeta...".
Giuseppe Goisis
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ISBN 978-88-7440-312-7
Prefazione di Giulio Galetto
Estratto
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Flavio Crivellente
Piccole pesti
e altri racconti
"... - Un momento. Aspetta! Ho visto qualcosa...
James si era calmato un poco e mentre osservava quella strana erba sminuzzata - guardandosi bene dal toccarla però - aveva notato un frammento di carta, poco più grande di un francobollo, portato da chissà dove dal vento. E su quel minuscolo campo bianco qualcosa si muoveva. Non capiva come avesse potuto vedere un puntolino così microscopico. Al confronto il punto sul dorso di una coccinella ne avrebbe potuti contenere almeno venti. Lo toccò con cautela, pur sapendo che quel microbo non avrebbe potuto fargli alcun male...
- Ahi! - Balzò in piedi. Poi si mise a urlare. Il dolore, inizialmente una puntura di spillo, continuava ad aumentare, come se un ago fosse penetrato nel polpastrello del dito medio e un sadico si divertisse a spingerlo sempre più in profondità...".
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Flavio Crivellente è nato a Verona, dove tuttora risiede dopo numerose e diverse esperienze lavorative in Italia e all'estero. Ragioniere, Interprete-traduttore tecnico in francese e inglese, export manager, creatore di testi pubblicitari e tecnici per aziende e riviste settoriali, organizzatore di eventi, P.R. manager, ha scritto alcuni romanzi, numerosi racconti e apprezzate poesie. Di questa produzione parte è visibile sul sito "Libero di scrivere" e sul profilo e sulla pagina Facebook dell'Autore. Nel 2013 questo scrittore veronese ha pubblicato il romanzo storico-biografico A metà, per i tipi dell'editore Albatros, favorevolmente recensito dal quotidiano "L'Arena" e nel 2018 un racconto inserito nell'antologia del Premio "Racconti dal Veneto", a cura di Historica Edizioni. Sempre nel 2018 alcune sue poesie sono state premiate nel Concorso Internazionale di Poesia "Emozioni in Versi", III Edizione, a cura dell'Associazione Culturale "La Madia dell'Arte". Le tematiche trattate in Piccole pesti e altri racconti sono di grande attualità ma interpretate in chiave spesso fantastica o fantascientifica, non solo per accattivare il lettore, ma anche per permettere all'Autore di dare così il massimo sfogo alla propria immaginazione, senza costringerla dentro gli angusti limiti di una rigorosa ma spesso deprimente realtà.
"La lettura di questi cinque racconti di Flavio Crivellente suggerisce subito - direi quasi impone - almeno tre osservazioni. Anzitutto la coerenza tematica e lo spirito o l'animo o anche l'intento con cui le comuni tematiche sono affrontate. Poi fanno venire in mente, tutti e cinque, che sarebbe facile definirli racconti fantascientifici, mentre però, al tempo stesso, questa definizione ci lascerebbe insoddisfatti, quasi come se il termine "fanta" lasciasse troppo in ombra la passione di una scrittura che vuole invece mettere il lettore di fronte alle realtà - realtà amare - del nostro mondo, della nostra per tanti aspetti distorta e minacciosa attualità. Al terzo posto metterei i finali delle avventure inventate da Crivellente, apparentemente impossibili eppure metaforicamente così dense di coinvolgenti verità: happy end o no, vi aleggia sempre qualcosa - diciamo un'aria, un sentimento, un'attesa - di bene che vinca sul male...".
Giulio Galetto
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