NEL MONDO DI ALLORA (Quando ero giovane: dl 1926 al 1952) - di Antonio Balestrieri
In campagna a Parma ricordo ancora che il nonno materno Riccardo aveva una Balilla Fiat e che una volta mi portò a Vigatto, nel podere dei Fontanini (ove sono nato), ad assistere alla uccisione di un maiale ed alla lavorazione dei salumi. Esperienza unica ed indimenticabile! Anche mia mamma aveva preso la patente e guidava l’automobile degli zii.
In città, nella casa di via 22 Luglio si andava per Natale. Vedo ancora la figura del nonno Riccardo mentre caricava l’orologio a pendolo che ho ora nel mio studio. L’appartamento signorile che il nonno aveva ricavato e sistemato in un palazzo del centro era un vero esempio della non funzionalità ad inizio novecento. C’erano un ingresso ed un salotto di rappresentanza. Ma gabinetto, lavandino e vasca da bagno erano in locali diversi. Per arrivare alla vasca (con scaldabagno a legna) bisognava passare attraverso il suo studio. Ricordo tutto benissimo e poi tutto finì bombardato. Nella ultima camera, ove dormivo io, c’era l’armadio di noce che sta ora a Verona nella mia camera. In un salottino c’era lo specchio liberty che sta anch’esso nella mia camera. Mi fa piacere dormire tra questi reperti storici!
Sulla soglia degli ottanta anni ho desiderato tornare ai miei ricordi più lontani per ripensarli ed offrirli ad eventuali lettori. È stata una impresa abbastanza avvincente, con qualche sorpresa e commozione. In qualche modo, ho dipanato la mia vita passata non potendo più contare molto su quella futura.
Parlerò quindi della mia giovinezza così come la ho vissuta, con qualche singolare esperienza che merita di essere rammentata. E quindi del mondo di allora, tanto diverso da quello di oggi. Non ho voluto scrivere una specie di confessione, né un romanzo di formazione. Il carattere di vissuto diretto dovrebbe però distinguere il mio scritto da una ricostruzione puramente storica. I fatti personali e famigliari si intrecciano con altri di interesse più generale. Spero che ciò dia al racconto dei secondi un carattere più immediato e spontaneo.
Parlerò quindi della mia giovinezza così come la ho vissuta, con qualche singolare esperienza che merita di essere rammentata. E quindi del mondo di allora, tanto diverso da quello di oggi. Non ho voluto scrivere una specie di confessione, né un romanzo di formazione. Il carattere di vissuto diretto dovrebbe però distinguere il mio scritto da una ricostruzione puramente storica. I fatti personali e famigliari si intrecciano con altri di interesse più generale. Spero che ciò dia al racconto dei secondi un carattere più immediato e spontaneo.
Antonio Balestrieri
pp. 156 - 10,00 euro
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€ 10.00
Antonio Balestrieri nasce a Parma nel 1926. Prima infanzia a Rimini e Venezia. A Verona dal 1934.
Elementari concluse alla “Isotta Nogarola”. Ginnasio allo “S. Maffei”. Liceo al “A. Messedaglia”.
Laurea in Medicina a Padova. Tesi in farmacologia col prof. E. Meneghetti. Specializzazione e Docenza alla Clinica Neurologica diretta da G.B. Belloni.
Studi a New York (Columbia University) nel 1951-52.
Carriera universitaria dal 1959 al 1969 alle Università di Sassari e di Bari col prof. S. Rigotti.
A Verona dal 1969-70 con l’apertura della Facoltà di Medicina. Ordinario di Psichiatria e direttore della Clinica e della Scuola di Specialità.
Professore emerito alla Università di Verona dal 2005.
Membro effettivo della Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona.