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Angela Giuffrida
La razionalità femminile unico antidoto alla guerra
L'eterno tema della guerra viene affrontato in questo saggio in modo diverso da come è stato fatto finora. La guerra guerreggiata appare come l'aspetto più evidente di un problema interno al sistema di pensiero dominante: l'oblio del vivente e delle sue necessità. Il pensiero filosofico registra tale singolare carenza ignorando l'organismo come soggetto conoscente e agente.
Informa l'intero saggio la convinzione che la violenza in tutte le sue forme, compresa la guerra, non potrà essere cancellata dalla faccia della terra, fintantoché l'assetto cognitivo che la produce continuerà a detenere il monopolio del pensiero dell'umanità.
Strutturato attorno a coppie di contrari in eterno conflisso, tale assetto non consente la visualizzazione dell'intricata rete di nessi su cui l'organismo si fonda, determinandone l'occultamento. L'esclusiva dell'individualità e del valore nel mondo del pensiero viene assunta da un soggetto immateriale che si oppone al corpo, scaduto a fastidioso accidente. La possibilità di reificare gli esseri umani, di usarli come semplici mezzi, infliggendo loro inenarrabili sofferenze compresa la morte, ha la sua origine nella metafora del corpo come cosa.
Per superare il generale deprezzamento della vita e l'esasperato antagonismo che sfigurano le comunità umane, necessita un radicale cambio di prospettiva. Solo le donne possono assicurarlo perché, in sintonia con l'esperienza del loro corpo, accolgono nella mente il reale, contenendolo nella sua interezza, complessità e intima coesione. La comprensione di ciò che un vivente è, la matura accettazione delle sue possibilità e dei suoi limiti caratterizzano la razionalità femminile che, nutrendosi di vita non di illusioni, è in grado di gestire sistemi aperti quali noi siamo.
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Angela Giuffrida, già docente di Filosofia, ha avviato una riflessione critica sul sistema concettuale dominante che ha portato allelaborazione di una nuova teoria della conoscenza, contenuta nel saggio Il corpo pensa. Umanità o femminilità?, pubblicato nel 2002 da Prospettiva Edizioni.
È in atto nel panorama culturale internazionale uno slittamento verso un diverso paradigma interpretativo che non ha trovato una adeguata definizione. La teoria del corpo pensante risponde a tale necessità. Non si arresta alla denuncia dei limiti e delle lacune del sapere convenzionale ma, evidenziando i meccanismi mentale sottesi, indica la via del loro superamento.
Per promuovere la transizione da una impostazione mentale che coarta la vitale creatività della specie ad una che la favorisce, lautrice ha promosso corsi di studio e seminari, ha partecipato a convegni e ha scritto numerosi articoli.
Nel presente saggio applica la teoria usando il metodo socratico. Il dialogo ideale con le autrici e gli autori presi di volta in volta in considerazione avviene attraverso la discussione di stralci dei loro saggi, riportati ampiamente per evidenziare le interne contraddizioni che spingono il pensiero dominante in un vicolo cieco
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