LE FONTI E GLI SPECCHI di Mirco Invernali
Con un titolo bellissimo Mirco Invernali affronta a faccia a faccia una delle questioni fondamentali ed esemplari della letteratura: il rapporto fra originalità e rifacimento, commento, riscrittura (specificamente in poesia). Si sa da sempre (almeno dal tempo – del resto molto remoto – dei continuatori dell’epica omerica) che gli argomenti poetabili sono pochissimi, e il problema e l’impegno del poeta sono quelli della variazione, della trasformazione, della trasfigurazione, del commento, dell’imitazione, dell’esplicazione...
Giorgio Barberi Squarotti
pp. 162 - 13,00 EURO
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Mirco Invernali è nato il 18 novembre 1933 a Monza, dove vive con la moglie. Due figlie e sette nipoti si contendono, fra Milano e Bergamo, l’attuale periodo, stranamente felice, della sua vita.
Molto prima aveva frequentato il Liceo Scientifco Leonardo da Vinci e successivamente la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. La poesia rappresenta per lui, impegnato in attività pratiche di tutt’altro genere, un modo di mettersi in rapporto con la realtà fondamentale, qualunque cosa essa sia.
Ha pubblicato: Dopo il silenzio, Cittadella di Padova, Bino Rebellato Editore, 1972; Il muro scabro, Laboratorio delle Arti 1974, prefazione di Domenico Cara; Traduzioni dall’italiano, Torino, Italscambi, presentazione di Giorgio Bárberi Squarotti; Nerudiane, Italscambi, 1985; Lontananze e altre poesie, 1989, con una nota di Giorgio Bárberi Squarotti; Il ritmo e l’ala, 2002, ancora con una presentazione di Giorgio Bárberi Squarotti.
Della sua poesia anno detto: Giorgio Bárberi Squarotti “Oltre che un lettore e un interprete di letteratura quanto mai sapiente e persuasivo, Mirco Invernali è un poeta fra i più originali e inconsueti...”
Giorgio Caproni “Ho letto le sue poesie e il mio giudizio è positivo. Vi trovo, come si suol dire, un ‘temperamento’ e un forte linguaggio che non ha mancato di colpirmi...”
Margherita Guidacci “La sua poesia risponde a quella che io ritengo la legge più valida: dire quello che si ha da dire e dirlo con la maggiore chiarezza possibile, cercando di esplorare, attraverso se stessi, il mondo...”.