WEATHERING L'effetto del tempo di Peter Eustace
... Weathering [...] affronta con coraggio temi scomodi, dalla politica, alla religione, all’ecologia… ma lo fa in modo lieve, con la serenità del contemplatore, lavorando di cesello. Alla ricerca, più che del quadro impietoso, di una serena rappresentazione. I suoi paesaggi, per questo, anche dove sono turbati dal presagio di una tempesta imminente (“Sguardo fuggevole”), non sono mai cupi...
Franco Ceradini
pp. 139 - 13,00 EURO
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€ 13.00
Peter Eustace è nato a Birmingham, Gran Bretagna, nel 1954. Forse il suo “destino italiano” era già scritto nel posto dove ha fatto i primi vagiti: l’Ospedale di Maternità “Sorrento” – ora non più un ospedale – magari una casa di riposo per anziani dove sarebbe un altro destino finire i suoi giorni (“la mia fine è il mio inizio”, come scriveva più o meno T.S. Eliot).
Fatto sta, che dopo la laurea in Letteratura Inglese a Oxford, si strasferisce a Verona (nel novembre del 1976), dove risiede tuttora, lavorando come traduttore.
Inizia a scrivere all’età di 17 anni circa. Di questi scritti ne sopravvive solo uno, tenuto rigorosamente nel cassetto. Tutto il resto finisce nel cestino. Tuttavia la scrittura – e la lettura – di poesia ha sempre accompagnato la sua vita. Dopo qualche tentativo di pubblicazione in Inghilterra, nel 2006 arriva la grande occasione con Vistas, il primo libro promosso da Franco Ceradini e Arnaldo Ederle dopo aver partecipato al gruppo di poeti “Gatto Rosso” di Verona. Incoraggiato, inizia a pubblicare anche su riviste inglesi e, quasi a sorpresa, gli viene offerta la possibilità dalla casa editrice erbacce press di Liverpool (proprio così, un altro destino italiano!) di pubblicare un “libretto” di poesie solo in lingua inglese: Brink esce nel dicembre 2009.
Ed ecco Weathering – L’Effetto del Tempo, fortemente voluto da Antonio Seracini. Anche questa raccolta pesca qua e là dall’“archivio” del poeta, ma ci sono molte più poesie recenti e più mature, con una maggiore unità d’intenti.
L’autore scrive in lingua inglese e fa ampio uso di tutti gli strumenti disponibili per i poeti. Tuttavia, nelle traduzioni, preferisce evitare il ricorso alla rima per non sconvolgere il contenuto, forzandolo, e per una maggiore scioltezza.