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Collana NARRATIVA CONTEMPORANEA - 2023

ISBN 978-88-7440-329-5

Estratto

Bonifacio Pignatti
Giorgio Chiavegato

I custodi di Mardaman

"... - Professore, professore, si svegli, deve mangiare qualcosa.
Mi scuoto a fatica dal torpore che mi aveva preso fin da quando eravamo saliti sull'aereo, a Newark. Il volo della Delta per Istanbul partiva dal New Jersey e non dal JFK di New York, e meno male che all'ultimo momento Alina, la mia assistente, aveva deciso di accompagnarmi in questa pazzia. Senza di lei credo non ce l'avrei fatta.
Era passato poco più di un mese da quando avevo ricevuto una strana telefonata da un tizio qualificatosi come broker che, durante i lavori di ristrutturazione di una casa da poco acquistata a Brooklyn Heights, aveva visto uscire dal muro sventrato della cantina più di settecento tavolette cuneiformi accuratamente divise e protette. Da allora ero piombato in uno stato di ansiosa agitazione come non mi capitava più da tempo.
Il broker aveva avuto il mio nome da un suo collega che, prima di buttarsi, con scelta intelligente, sui per me indecifrabili meccanismi di Wall Street, aveva frequentato un paio di corsi che tenevo alla Columbia sulle grandi civiltà mesopotamiche. Si era rivolto a lui per mostrargli un paio di quelle tavolette, e quello aveva subito capito di cosa si trattava. Memore dei suoi trascorsi giovanili, gli aveva quindi dato un consiglio: Zach Janacov, è lui il tuo uomo. E mi aveva fatto chiamare.
La telefonata l'aveva presa Alina, e già nel pomeriggio una decina di tavolette era sparpagliata sulla mia scrivania. A me era mancato il fiato; tradurle non era stato difficile, ma quello che si leggeva non aveva molto senso, era come avere davanti una decina di pagine strappate a caso da un libro che ne conteneva un migliaio. L'unica cosa che si capiva era la scrittura: erano documenti assiri, una lettera che parlava di tributi inviati e, apparentemente, mai arrivati, elenchi di beni conservati nei magazzini e, la cosa più interessante, un nome: Mardaman, una città assira di cui si era persa traccia..."

pp. 130 - 14,00 euro

Bonifacio Pignatti è nato a Verona nel 1963 e vive a Custoza, il paese della sua famiglia, a venti chilometri dalla città.
Laureato in Lettere antiche con una tesi sull'Antigone di Sofocle, deposti ben presto i propositi di carriera universitaria ha felicemente incrociato il destino con una giovanile passione (un po') dormiente: il giornalismo. Da oltre trent'anni lavora a L'Arena, il quotidiano di Verona, di cui ora guida le pagine della cronaca locale. Il mondo antico è rimasto una suggestione letteraria, un amore mai tradito e soprattutto un impulso irrefrenabile a viaggiare alla scoperta delle origini di tutto. Aiutato, sempre, dalla curiosità del giornalista e dalla "missione" della scrittura.

Giorgio Chiavegato, nato a Verona nel 1948, ragioniere e sociologo mancato, ha lavorato vent'anni in banca prima di prendersi la rivincita sul mondo delle lettere che lo aveva sconfitto, respinto con perdite negli anni della scuola aprendo una libreria (nel 1991), che ancora, miracolosamente, regge e lavora.
Vive a Verona e si diverte a scrivere. Lui dice sempre: "A me è piaciuto scriverlo, spero Vi piaccia leggerlo".
Per i tipi di "Betelgeuse editore" è presente in libreria con due titoli: Nel '36 avevo vent'anni e sono andato in Africa (giugno 2016) e Qualche volta il buon Dio si ricorda che i buoni siamo noi (agosto 2017) a cui segue (estate 2020) JIHAD, il giorno dello sciacallo, seconda avventura del Commissario Pontorieri.
Ha curato le due edizioni, 2018 e 2019, del "Festival del libro di viaggio e d'avventura Sullestrade" che, malgrado il grande successo ottenuto, hanno poi dovuto piegarsi sotto i colpi della Pandemia.

giorgio.chiavegato@hotmail.it

ISBN 978-88-7440-328-8

Estratto

Daniela Marani

Una vita a occhi chiusi

"Ho iniziato a scrivere questo lungo racconto alcuni anni fa. Poi l'ho messo in un cassetto; un progetto non ancora maturo da sviluppare in seguito.
All'inizio del 2022, aprendo un mobile che non uso praticamente mai, ho ritrovato il manoscritto e ho deciso di rimettermi al lavoro.
Così è nato questo libro.
E' una storia che affonda le radici nei ricordi del passato, ma non nella "memoria vissuta" bensì in quella "ascoltata". Una serie di confidenze sussurrate dietro una porta semiaperta e subito assorbite dalla curiosità giovanile, sempre all'erta, pronta a captare ciò che è vietato e adulto.
Avvenimenti lacunosi come un puzzle del quale sono andate perdute alcune tessere, ma facilmente ricostruibile grazie alla forza dell'immaginazione narrativa che mi ha permesso di delineare il profilo della protagonista e di tutti i personaggi che gravitano attorno a essa. Vittoria ha un'esistenza difficile, prima all'interno di un collegio monacale retto da norme severe e intransigenti, poi accanto a un uomo egoista che dopo tradimenti e abbandoni vorrebbe tornare a ricoprire il suo ruolo di marito, terrorizzato dallo spettro della solitudine che lo attende sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale.
La loro unica figlia, una bambina determinata e matura, cercherà di veicolare le sorti di questa unione tossica, consapevole della fragilità della madre e della spudoratezza di suo padre.
E' Verona a fare da sfondo alle vicende, una città che gioisce e soffre assieme ai personaggi, che li accompagna per mano, li fa sentire meno soli e li consola con la sua arte e la sua bellezza..."

pp. 96 - 13,00 euro

Daniela Marani nasce a Verona nel 1961. E' docente di storia e letteratura italiana.
Negli anni Novanta ha organizzato mostre fotografiche su temi specifici: Giardini luoghi della mente (Villa Del Bene, Volargne, Verona), I giardini nell'armadio (Palazzo Taidelli, Sanguinetto, Verona), Fotograffesco (Villa Del Bene, Volargne, Verona), Verba non volant (Villa Del Bene, Volargne, Verona).
Nel 2019 ha curato l'introduzione critica al catalogo d'arte Immaginario popolare, che racchiude le opere dell'istrionico mascheraio Giorgio De Marchi.
Nel 2020 ha pubblicato il saggio poetico Allodole ribelli, intervista a Giorgio Maria Bellini, Bonaccorso Editore.
A settembre del 2021, in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante, ha partecipato all'organizzazione della mostra di burattini e maschere Ritratti di Commedia... Divina, nella meravigliosa cornice della Sala Badoer, Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Venezia.
Da alcuni anni è impegnata nello studio dell'opera di Federigo Tozzi, scrittore senese, su cui ha relazionato al Convegno "Espana e Italia: el Siglo XX", organizzato dall'Università di Valencia nel marzo del 2017.
Presenta volumi di poesia e narrativa presso librerie e biblioteche.
Gestisce un blog di recensioni letterarie e teatrali:
www.ilmondodisofia.wordpres.

ISBN 978-88-7440-326-4

Prefazione di Emma Cerpelloni
Presentazione di Anna Bortolomeazzi

Estratto

Silveria Gonzato Passarelli


Frammenti d'anima


"Era la stagione in cui i colori si smorzano, alcuni addirittura si spengono; era il periodo in cui la casa diventa il mondo e il mondo si fa pensiero. Nel silenzio, il battito del cuore diventa percepibile, a volte persino invadente e assillante. Le anime libere prendono coraggio e parlano dicendo le più difficili verità, quelle che fanno nascere i rimpianti e i rimorsi.
Fuori, le luci si attenuano, le nebbie nascondono, il freddo violenta il corpo, trapassa i cappotti, buca la pelle, ferisce la carne e percuote le ossa. Il mondo di tutti, quello delle strade, delle piazze, delle campagne, dei boschi e del mare, sembra non volerci più, diventa inospitale, nemico, ci costringe a ripararci nelle nostre case: ha bisogno di riposarsi, di rigenerarsi..."

pp. 216 - 18,00 euro

Silveria Gonzato, veronese di nascita; si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università di Verona ed ha conseguito la specializzazione per l'insegnamento agli alunni diversamente abili.
Di lei sono state pubblicate:
La comèdia del domila (dicembre 2000 Prima edizione, gennaio 2022 Seconda edizione);
Quel mato de Orlando (maggio 2002);
I Promessi spaìsi (dicembre 2005);
Te la conto in versi (novembre 2004);
In confidensa (dicembre 2007);
Luna de sacarina (dicembre 2014).
Le opere in lingua italiana comprendono:
Tricarico (luglio 2010);
Fratellastri d'Italia (luglio 2013);
Isolina Canuti - Primo libro Figlie di Eva (marzo 2014);
Isabella Morra - Secondo libro figlie di Eva (giugno 2015);
Beatrice Cenci - Terzo libro figlie di Eva (2020).
Tutti i libri sono editi da Bonaccorso Editore.

"Una autentica sorpresa letteraria, tra teatro e poesia, Silveria Gonzato approda al romanzo, dopo la poesia e il teatro, e passa dal dialetto veronese alla lingua italiana. Frammenti d'anima giunge alla pubblicazione, dopo tanta poesia e tanto teatro: dalle commedie dialettali in versi, a quelle in prosa, dopo le splendide parodie de La Comedia del Domìla, de Quel mato de Orlando, dei Promessi spaisi, fino alle liriche sempre in dialetto veronese di Te la conto in versi. A chi conosce la precedente produzione letteraria di Silveria Gonzato, questo romanzo arriva inaspettato, completamente diverso, sia nei toni che nello stile, dai suoi testi teatrali e poetici: rivela un'altra personalità letteraria, una Silveria nuova, una autentica sorpresa..."

Emma Cerpelloni


"Frammenti d'anima è un romanzo che, partendo da una poetica descrizione del paesaggio, si sviluppa via via in un caleidoscopio di sentimenti, di emozioni e di stati d'animo tali da costringere il lettore a seguire il racconto, curioso di sapere che cosa farà Chiara, come si comporterà...".

Anna Bortolomeazzi

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